Anche in Albania si è votato. Due settimane fa, però. E ancora non si sa chi ha vinto. Segnalati gli exit-poll casarecci con questo post di qualche giorno fa, pensavo – ingenuo – che ci fosse solo da aspettare un po’.
In realtà, come spesso accade la situazione è un po’ più complessa e, a sentire le mie fonti, più pericolosa. Ma andiamo con ordine.
Proprio all’inizio del periodo che ho trascorso lì, si votava per le politiche e ci furono, più o meno, queste fasi:read more
Oggi, andando all’aeroporto e dividendo il taxi con altri due italiani, ne ho scoperta un’altra. Questi due signori, marito e moglie, erano lì per trovare casa alle figlie, che, avendo fallito il test di ammissione a Medicina a Roma (gesù…), andavano a frequentare il primo anno all’Università Italiana di Tirana. Alla fine del primo anno gli esami, se ovviamente ne daranno qualcuno, saranno tutti riconosciuti dall’università italiana. Et voilà.
Se uno non avesse già abbastanza familiarità con gli uffici pubblici italiani, potrebbe pensare che lo stato di fatiscenza, a limiti dell’inagibilità, dell’ufficio visti dell’Ambasciata d’Italia a Tirana, possa essere una ben studiata tattica per non far venire gli Albanesi in Italia. Stanze piccole, mura sporche, tavoli vecchi, mattonelle ballerine, sovraffollamento. E ancora, guardie albanesi in divise dell’esercito (italiano) strappate, scompagnate e di taglia sbagliata.
Come a dire “Se cercate la terra promessa, avete sbagliato indirizzo“. Sicuramente è vero, hanno sbagliato indirizzo.read more
Oggi ne ho scoperta un’altra.
A Tirana passano due fiumi(ciattoli): il Lana e il Tirana. Quest’ultimo non l’ho mai visto, se non dai monti o dall’aereo, il primo, invece, è molto vicino alla zona dove vivo e dove lavoro.
Passando quindi nel “salotto buono” della città, il Sindaco Edi Rama ha pensato bene di riordinare le sue sponde e trasformarle in un mini-parco longitudinale… Fa un po’ canale di scolo, tipo Los Angeles River, ma comunque è verde e moderatamente monumentale.read more
Su Repubblica online c’è oggi il solito servizio di costume con la galleria di foto… Ci sono le solite manifestanti nude contro le pellicce, foto e fotomontaggi, animali albini, manifesti di Noemi. E c’è pure questo: il ristorante più economico al mondo con una stella sulla guida Michelin. Piatti da 1 a 3 euro.
Ebbene, io da quando sto qui a Tirana, pranzo all’Arberia, un ristorante senza pretese, il cui cuoco si dice che sia l’ex-cuoco di Enver Hoxha (il dittatore) e cucina in una cucina a vista che sembra un angolo cottura. Sedie scompagnate, tovaglie di carta che vengono cambiate solo quando serve, e servizio spiccio di una signora che peserà 35 chili e recita, come un mantra, quello che passa la casa.read more
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