A scuola ci siamo stati tutti.
E tutti abbiamo la percezione che la scuola che abbiamo fatto noi sia stata più difficile di quella che è venuta dopo.
Riformatori assortiti di ogni foggia e colore hanno effettivamente contribuito a rendere la scuola più facile. Intendendo con facile, non il minore sforzo richiesto ai pischelli, perché a quell’età è tutto difficile, ma semplicemente più superficiale. Si è sistematicamente riformato al solo fine di annacquare la maestosa e piombigna indigeribilità del greco antico, dell’analisi matematica, della fisica e degli esami di riparazione, con materie ritenute più utili e più adatte ai tempi moderni e con lotterie a premi tipo crediti formativi, corsi di recupero, maturità a punti e quant’altro.
Insomma, si è demolito pezzo per pezzo quello che ha permesso a me e a molti di voi di essere una persona colta e di essere percepiti dagli altri come tali, in nome di un "più facile inserimento dei giovani nel mondo del lavoro".
Inserimento sicuramente c’è stato ma di altre cose in altri posti…
Poi però, una mattina piovosa d’autunno, si vedono sul giornale delle notizie senza tempo, tipo che il figlio di Bossi, tale Renzo, è riuscito a farsi bocciare per la terza volta alla maturità e un sorriso (passeggero, perché la speranza è morta da tempo) ti si dipinge sulla faccia.
Lo sai qual è la notizia tragica? Pare che il tipo in oggetto venga ad abitare nel mio palazzo!
Non ci posso credere. Altro che calcolo delle probabilità… Magari ci svolti un po’ di soldi in ripetizioni.