Scrivevo tempo fa che l’antivaccinismo, per quanto deteriore, non può non evocare in alcune sue componenti e alcune sue orecchiate sentenze una certa sinistra d’altri tempi, a metà fra le fregnacce new-age e il sospetto a prescindere verso qualsiasi struttura più organizzata di lei (sia essa Big Pharma o un club di Forza Italia). Io c’ero fra loro e io me li ricordo: all’epoca stavamo parecchio avanti rispetto al resto del paese e quindi, oltre a tirarcela (tanto per cambiare), ritenevamo inconsapevolmente opportuno chiudere un occhio su certe approssimazioni di giudizio.
Archivi annuali: 2018
Discorso sul metodo
Si comincia parlando di “professoroni”, “maestrine”, “lezioncine”, si prosegue con la “boria”, la “spocchia” e la “saccenza” e poi arrivare al radical-chic e al buonista è un attimo. Eppure, rianalizzando le parole del Marchese, il problema di tutta la faccenda non è quanto “io so’ io“, ma quanto voi (alcuni di voi, ci siamo capiti) “nun siete un cazzo“. La gente si adombra per la superbia altrui, ma il gap cognitivo, in tutte le discussioni in cui si addita qualcuno per la sua “saccenza”, è reale il 99% delle volte. Ed è su quello – non foss’altro perché è un problema che investe molte più persone della superbia del singolo – che bisognerebbe porre l’attenzione.
Anticorpi
Nel frattempo, dicevamo, sono successe altre cose. L’Italia ha deciso di consegnarsi mani e piedi alle due forze politiche più grette, becere e cialtronesche dell’emisfero. E pare pure che le piaccia, all’Italia, dico…