
Courtesy of MLV
Ieri, se non stavate su Urano, vi sarete accorti che uno dei boss della Barilla, Mr. Guido Barilla, in un’intervista ha scosso un po’ la comunità LGBT (perché gay, ormai, non basta più) e tutta quella parte di società socialnetworkicamente attiva e attenta ai diritti delle minoranze.
Anche se professionalmente magari ne avrebbe avuto qualche titolo, GB non ha evocato nostalgicamente i forni, né è stato a mio avviso particolarmente omofobo. Ha detto che (vado a braccio) che la “pubblicità è una cosa seria e che è giusto che ne parli chi ne capisce (non la Boldrini)”, che loro “non faranno pubblicità con famiglie “alternative” a quelle “tradizionali”, che “ognuno è libero di fare le sue scelte, senza disturbare gli altri”. Insomma, ha detto quello che avrebbe detto mia nonna, delle cose da cui evidentemente traspare una certa sua posizione personale sul tema non troppo moderna (e saranno pure cazzi suoi, anche perché non mi sembra un maitre à penser particolarmente influente) ma, cosa più grave, ha attribuito la stessa opinione alla sua azienda dicendo “noi siamo per la famiglia tradizionale“.